È accaduto sabato 19 pomeriggio, verso le 17. Un ragazzo di 33 anni, nuovo custode forestale del Comune di Bleggio superiore (Tn), è arrivato da pochi mesi dal Piemonte con la sua famiglia. Persona abituata a vivere e lavorare nei boschi, non si era allontanato troppo dall’abitato essendo nella zona di Rango, Cavaione. Come racconta, mentre cercava funghi è stato aggredito all’improvviso, non accorgendosi della presenza dell’orso. A questo punto si è chinato gettandosi a terra e cercando di rimanere completamente immobile, ma l’animale lo ha colpito ripetutamente. Poi se ne è andato lasciandolo con ferite sulla schiena. Il ragazzo dopo un po’, dolorante e impaurito, si è avviato da solo verso un residence poco lontano, l’Imperial Wood, ha suonato al campanello e chiesto aiuto. Chiamati i soccorsi è arrivata una squadra medica di Trentino Emergenza, così come i forestali, i quali hanno prelevato materiale genetico per identificare l’orso cercando anche, con una ispezione nel bosco, di ritrovare l’animale che nel frattempo si è reso irreperibile. Già erano stati avvistati orsi nella zona, e nel frattempo è stato catturato e collarato M91, anch’esso definito problematico per aver aggredito un turista in un sentiero vicino Molveno. Fatte le dovute analisi di individuazione, anche il nuovo episodio dell’aggressione al ragazzo potrebbe mettere l’esemplare colpevole nella lista di quelli da rimuovere. Naturalmente i soliti noti animalisti e company, manco a dirlo, gridano al complotto e hanno sguinzagliato i loro detective per stabilire come sono andati i fatti “secondo loro”. Loro interesse primario è sempre l’animale e non le persone. Cose già note. Da questo episodio però, che continueremo a seguire per approfondirne i particolari, emerge l’infondatezza dei suggerimenti che sempre loro dispensano a piene mani su manuali, chiacchiere da bear ambassador e perfino nel finale da parte di un boy scout nel film “Pericolosamente vicini”: ovvero che in caso di attacco bisogna sdraiarsi, rimanere immobili e fare finta di nulla, o addirittura fingersi morti. Come se un orso fosse stupido. Perché, sempre secondo loro, “l’orso capisce che non siamo un pericolo”. Abbiamo sempre contestato questo comportamento, supportato dai vari (e veri) insegnamenti che vengono da organi forse meno animalisti dei nostri “istruttori” ma con maggiore esperienza diretta. Perfino il manuale molto ben fatto e capillare edito dal Parco Adamello Brenta, non certo animalista, dice al punto 6.2.4. che in caso di aggressione “Se l’orso mi aggredisce e temo la mia stessa vita, reagisco nel modo più violento possibile, urlando e cercando di colpire l’orso sul muso, con preferenza agli occhi e al tartufo…”. ed è quello che consigliano esperti (veri) in Canada e negli States. La favola del “farsi vedere inermi” in una aggressione va bene per incontri con l’orso Yoghi e il suo compagno Bubu. La reazione vale per tutti gli animali che aggrediscono. Proprio perché quest’ultimi si basano sul comportamento dell’aggredito, e se vedono una reazione potente possono desistere. Se poi è motivato a portare a termine una uccisione, comunque, non c’è comportamento che tenga.
Nel frattempo è stata rimandato al 2025 il passaggio di Jj4 dal Casteller al Parco dei Lupi e degli Orsi nella Foresta Nera, in Germania. Causa il recinto che, dotato di una struttura molto costosa e moderna, richiederà più tempo per accoglierla e molti più soldi. Tutto questo per poterla, così, condannare all’ergastolo. Sempre meglio dell’essere sterilizzata e inviata nel “santuario” in Romania per il quale fanno il tifo gli animalisti: piccolo recinto sovraffollato di orsi domestici sequestrati, castrati e sedati il quali però faranno fare sonni più tranquilli a coloro che lo definiscono “salvataggio”.