Con una lettera inviata al ministero dell’Interno, il commissario straordinario, Paolo Sesti, ha chiesto di estendere a tutti i tiratori iscritti alla Fitds, e non soltanto a quelli di interesse nazionale, l’accesso ai poligoni di tiro
“… posto che l’attività sportiva del Tiro dinamico sportivo si svolge individualmente, all’aperto e nell’assoluto rispetto della distanza di sicurezza interpersonale, diversi nostri atleti (non inclusi tra quelli di interesse nazionale) ci chiedono se possano rientrare nella “categoria” di cui alla lettera f dell’articolo 1 del dpcm del 26 aprile us. In tal senso, sembrerebbe andare anche la circolare del gabinetto del ministero dell’Interno di successivo 2 maggio”.
In queste righe estrapolate dalla lettera che il commissario straordinario della Fitds, Paolo Sesti, ha inviato al prefetto Stefano Gambacurta, direttore dell’ufficio amministrazione generale presso il ministero dell’Interno, il succo della richiesta avanzata dalla Fitds: poter riaprire le porte dei poligoni di tiro a tutti i tiratori e non soltanto a coloro che rientrerebbero nella categoria un po’ vaga, creata dal dpcm stesso, dei tiratori di interesse nazionale.
Non resta che attendere l’ennesima pronuncia dell’ennesimo “soggetto istituzionale”, ma la Fitds ha fatto senza alcun dubbio bene a sollevare la questione, visto che le strutture che ospitano anche i tiratori iscritti alla Fitds sono in grado di applicare le misure di prevenzione elaborate dal governo, così come la stessa attività del
Tiro dinamico sportivo ha nella propria natura il cosiddetto distanziamento sociale e, quindi, dev’essere considerata tra le più adatte a garantire la sicurezza sanitaria dei propri tiratori. Di interesse nazionale e non solo…