La Svizzera ha approvato una revisione della legge sulla caccia che autorizza il prelievo selettivo del lupo, ma i cittadini elvetici dovranno confermarla con un referendum il prossimo 27 settembre
Ha suscitato grande dibattito nella Confederazione elvetica la genesi e l’approvazione della nuova legge federale sulla caccia, che prevede la possibilità di “regolare” le specie protette, tra le quali il lupo e lo stambecco. La possibilità di prelievo selettivo è attribuita ai singoli cantoni, nel momento in cui sia necessario proteggere spazi vitali o conservare la biodiversità, prevenire danni o un concreto pericolo per l’uomo o mantenere numeri adeguati di selvaggina a livello regionale. Secondo la precedente normativa l’autorizzazione per l’abbattimento di un lupo veniva rilasciata solo nel caso in cui avesse ucciso oltre 25 ovili in un mese o 35 in quattro mesi, nonostante le misure di protezione per le greggi.
Secondo la nuova normativa gli abbattimenti selettivi potranno essere disposti anche nelle aree protette.
L’approvazione della legge ha suscitato la contrarietà delle associazioni animaliste, che hanno raccolto le firme per sottoporre il provvedimento al vaglio popolare, il prossimo 27 settembre. Secondo le associazioni dei cacciatori, ma anche degli agricoltori e allevatori si tratta di una legge al passo con i tempi. I fautori della sua approvazione hanno sottolineato la necessità di adattare la legislazione alla rapida evoluzione dei grandi predatori, “poiché le misure di protezione delle greggi adottate dagli allevatori non bastano a limitare i danni in maniera soddisfacente”. Consentendo ai cantoni di intervenire dove necessario, secondo i fautori la nuova legge consentirà “una convivenza con minori conflitti tra la fauna selvatica e i diversi fruitori della natura”.
La presidente della Confederazione, Simonetta Sommaruga, ha commentato la riforma dichiarando che “migliora la protezione degli animali selvatici e della natura, consentendo una convivenza durevole tra l’uomo e il lupo e costituisce un tipico compromesso svizzero”.