Il ricorso contro il calendario venatorio dell’Umbria, presentato da Wwf, Lipu, Legambiente, Enpa, Lav e Lac, ha fatto registrare una prima vittoria per la compagine animalista. Accogliendo il ricorso cautelare, infatti, il Tar dell’Umbria ha deciso di posticipare al 1° ottobre la caccia ad “alzavola, beccaccia, beccaccino, canapiglia, cesena, codone, fagiano, fischione, folaga, frullino, gallinella d’acqua, germano reale, marzaiola, mestolone, porciglione, quaglia, starna, tordo bottaccio e tordo sassello”. A seguito della sospensiva del Tar si è svolto un incontro tra l’assessorato regionale alla caccia e i rappresentanti di tutte le associazioni venatorie riconosciute, durante il quale, ha dichiarato la regione, “con il consenso di tutte le associazioni presenti, ad eccezione dell’associazione Anuu Migratoristi, è stato deciso di confermare l’apertura della stagione venatoria per il giorno 18 settembre, limitatamente alle uniche specie ammesse dal provvedimento del Tar, vale a dire: corvidi, merlo e colombaccio”. Il prelievo, per altro, sarà consentito solamente da appostamento fisso o temporaneo.
L’udienza di merito per la trattazione del ricorso, originariamente prevista per il 4 ottobre, è stata anticipata, su richiesta dell’assessorato regionale alla caccia e di Federcaccia, al 20 settembre.